La settimana scorsa, in occasione della nostra riunione agenti, abbiamo avuto l’opportunità di sentire un intervento di Fabio Piccoli, esperto di marketing e direttore responsabile di WineMeridian che in particolare ha parlato dell’evoluzione dei mercati internazionali. Gli spunti interessanti sono stati davvero molti, così abbiamo pensato di condividerli con voi sul nostro blog.

Come ha esordito Fabio Piccoli, il mondo è cambiato: non si tratta solo di una mutazione del mercato ma di una vera e propria rivoluzione socio-economica. Se prima c’erano trend e modelli tutto sommato più facilmente identificabili, «oggi si può parlare invece di società delle nuvole. E come si può capire dove vanno a finire le nuvole? Puoi solo osservarlo». Il mercato di oggi diventa quindi molto fluido e dinamico, senza vere e proprie tendenze dominanti.

L’altro aspetto che ci ha ispirato, è quello dell’attenzione al marketing relazionale, inteso come quella leve in più del marketing che permette di essere vincenti e forti, vale a dire la capacità di costruire relazioni. Il marketing del vino, a detta di Piccoli, è spesso anti-ciclico, va in controtendenza ma proprio perché si fonda anche su dinamiche relazionali. È questo che può fare la differenza. «Oggi la differenza sostanziale la fanno le risorse umane, soprattutto quelle commerciali. Servono capacità di vendita, commerciali, serve la capacità di creare relazioni e conoscenza del prodotto. La figura commerciale, insomma, deve essere multidisciplinare». Noi ovviamente alle risorse umane commerciali aggiungiamo anche i nostri soci, che da sempre sono il fulcro della nostra cooperativa. È grazie al lavoro comune di tutti quanti, non solo in questi giorni di vendemmia, ma tutto l’anno, che si raggiungono i risultati.

L’altro aspetto affrontato è quello dell’export, un ambito che ci interessa particolarmente visto che da qualche anno i nostri sforzi e la nostra strategia ci sta portando in parallelo a rafforzare la nostra distribuzione nel canale HoReCa in Italia e contemporaneamente a puntare anche sulle esportazioni. «L’export – ha spiegato Fabio Piccoli – non deve essere considerato come un’ultima spiaggia ma come un’opportunità. Il vino si sta affermando in tutte le economie caratterizzate da un forte sviluppo socio-economico. In altre parole, si sta rivelando come una bevanda che identifica l’ingresso in una società evoluta». Da questo punto di vista «diventa essenziale ragionare non in termini episodici, sporadici, ma in maniera continuata, con un’ottica di sviluppo». E se da un lato ovviamente mercati come la Cina sono evidentemente attraenti, Piccoli ha suggerito di fare attenzione anche ai mercati del nord Europa «dove il vino si sta affermando come qualcosa di consolidato».